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Torre civica di Cuneo


«La Torre Civica con la sua campana ha accompagnato e scandito tutte le tappe del cammini storico di Cuneo. Con i rintocchi del suo campanone, nei momenti più solenni, nella buona e nell'avversa sorte, essa è diventata il simbolo autentico, il puntuale testimone dei momenti salienti della nostra storia, sin dal periodo, ormai lontano di otto secoli, delle origini.»
(Piero Camilla)




Storia:


La Torre Civica, alta 52 metri, si erge nel centro storico dominando la città. Ha una base quadrata di circa 6 metri per lato, con muri spessi due metri. Dalla cella campanaria si gode un meraviglioso panorama che dai tetti e dalle piazze della città si apre sui dolci rilievi delle Langhe per rincorrere le montagne fino alla vetta del Monte Rosa.
Un’antica tradizione sostiene che fu eretta dopo il trattato di pace stipulato tra Cuneo e Mondovì il 15 giugno 1317, con il quale Re Roberto d’Angiò, signore della Contea di Piemonte, ordinò ai monregalesi di innalzare a loro spese la Torre Civica dei cuneesi. Questa però non può che essere una leggenda, visto che, durante la dominazione degli Angiò, Cuneo non fu mai in guerra con Mondovì. Inoltre, uno dei più antichi documenti conservati nell’archivio storico comunale riferisce che il Consiglio Comunale veniva convocato già nel 1240 al suono della campana civica “more solito” (come al solito). Nel 1574 alla campana presente ne fu affiancata un'altra, più grande.
Gli antichi Statuti di Cuneo che regolavano l'uso della campana comunale documentano anche l'esistenza di una camera carceraria, che probabilmente era a piano terra della Torre. Essa non aveva alcuna apertura verso l'esterno e vi si accedeva da una botola sul soffitto (l'ingresso a piano terra fu  realizzato nel 1729, quando, con il trasferimento del carcere in via del Quartiere - l'attuale via Leutrum - venne aperta una breccia nella solidissima muratura di base).
Nel 1627, a causa dei fuochi accesi sulla Torre alla vigilia di San Giovanni, un incendio devastò il Palazzo Comunale e si propagò all’interno della Torre stessa: le due campane precipitarono all’interno e si spezzarono. Furono successivamente rifuse da “Domenico Guliermont, maestro e fabricator di campane, venuto da Vercelli”. Nel 1730 il Palazzo Civico fu completamente ristrutturato su disegno del celebre architetto monregalese Francesco Gallo, che gli diede le dimensioni e le forme attuali.
A fianco della Torre, affacciato sulla platea (l'attuale via Roma), vi era il Palazzo Comunale. Nel 1775 la sede del Municipio fu trasferita di fronte, in via Roma 28 (la dimora attuale), occupando i locali dell’ex Collegio Scolastico dei Padri Gesuiti. Il vecchio Palazzo civico divenne così csede delle scuole “basse” comunali, equivalenti alle odierne scuole elementari.
Nel 1799 l'esercito francese, che da tre anni aveva occupato Cuneo, decise di cancellare dalla Torre lo stemma della città e le iscrizioni che inneggiavano alla tradizionale fedeltà dei cuneesi ai Savoia. Lo stemma di Cuneo e l'allegoria della città circondata dal torrente Gesso e dal fiume Stura furono nuovamente affrescati nel 1824 e rieseguiti nel 1858 dal pittore Gaetano Borgocaratti.
Agli inizi del ‘900 il locale di ingresso alla Torre Civica a piano terra fu adibito a peso pubblico: in seguito divenne un negozio di fiori.
Nel 1945 il campanone suonò per festeggiare la Liberazione di Cuneo dai nazi-fascisti per merito dei Partigiani e per accompagnare il funerale dei Partigiani caduti. Il 4 novembre 1968, per il 50° anniversario della fine della I° Guerra Mondiale, il campanone fu dedicato alla memoria dei Caduti di tutte le guerre e fu collocata una lapide sulla facciata dell’ex Palazzo Civico.
L’aspetto attuale della Torre è il risultato dei lavori di restauro promossi dalla Civica Amministrazione per celebrare l’ottavo centenario della fondazione della città di Cuneo (1198-1998), che hanno riportato alla luce il suo splendore.
Curiosità: per raggiungere la cima, se non si utilizza l'ascensore, bisogna percorrere 132 scalini.

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